Questa Lettera è stata scritta in risposta alla lettera di Romano Prodi (che potete leggere alla fine di questa) che annunciava la creazione del suo Centro per “Fondazione per la Collaborazione tra i Popoli”.
Inutile dirvi che il Professore non si è degnato di rispondermi. Non era lui che mi interessava ma tutti quelli che la lettera l’hanno letta. Anche se di risposte o reazioni non ne ho ricevuto, sarà paura, conformismo o semplicemente disorientamento?

Torino, 30/10/2008

Cari Amici,
Viviamo in tempi davvero strani.
Una volta le cose erano più chiare. C’erano uomini di spada, guerrieri, condottieri, mercanti d’armi…era il popolo della guerra: Coloro che vivevano da e per la guerra.
Dall’altra parte c’erano uomini di pace: poeti e profeti errabondi, uomini di fede, dervisci, monaci, gente semplice… Ma le due parti non si confondevano mai.
Quando un impero conquistava una nuova terra, uccideva, bruciava, metteva a ferro e a fuoco e se ne vantava. Era tutto segno di grandezza e di potenza. Più ammazzavi, conquistavi, sottomettevi e più eri potente. L’equazione era molto semplice.
Oggi non si capisce più niente. Si fanno le guerre in nome della pace, ci sono bombardamenti umanitari e missioni umanitarie armate fino ai denti… Ci sono le guerre preventive. Ti faccio la guerra oggi non perchè ti voglio sottomettere ma per evitare che un giorno a te venga l’idea di farla a me. E quindi il colpevole non è più chi attacca ma l’attacato che è descritto come pericoloso perché non si sa mai… potrebbe un giorno attaccarci. E tutte queste sono operazioni di pace.
E in questo mondo pazzo dove non si capisce più niente diventa tutto possibile. Tu puoi fare la guerra fino alla pensione e poi convertirti in uomo di pace. Quanti sono gli uomini politici guerrafondai, che hanno sempre sostenuto gli interessi delle multinazionali, dei mercanti di petrolio, dei mercanti di armi… che quando non hanno più il potere in mano si convertono in bardi della pace e dell’amicizia tra i popoli.
E’ molto significativa la figura di Henry Kissinger in questo senso. Fai una carriera politica dove fomenti colpi di stato sanguinari, controrivoluzioni, metti in piedi dittature fantocce, guerriglie, guerre imperiali e poi dopo… diventi ambasciatore di pace. mediatore di pace, peace maker. peace keeper… e chi più ne ha e più ne metta.
Del resto la fondazione nobel ci ha appena dato prova che c’è speranza per tutti: Il Premio nobel per la pace dato all’ex-presidente finlandese Martti Ahtisaari. Il Premio Nobel per la Pace a colui che fu l’uomo della Nato nei Balcani e in altri posti del mondo (leggere a questo proposito l’eccellente spiegazione di Ian Oberg sul sito del
Centro Sereno Regis: http://www.cssr-pas.org/portal/2008/10/il-premio-nobel-ahtisaari-ha-avallato-il-terrorismo-jan-oberg/), e questa non è la prima nefandezza della fondazione Nobel ormai lontana anni luci dalle ultime volontà del povero Alfred Nobel.
Per cui: perchè no, Signor Prodi? Si faccia anche lei ambasciatore di pace. Sa, noi abbiamo la memoria molto breve. Non ci ricorderemo che voi avete consentito gli interventi militari in Yugoslavia, i bombardamenti su Belgrado. Non ricorderemo le basi militari dalle quali partivano aerei colmi di bombe all’uranium impoverito, nè i
morti nè il territorio yugoslavo e il mar adriatico per sempre inquinato grazie a voi. Non ricorderemo che voi avete sostenuto l’intervento militare in Afghanistan raccontando che era un intervento umanitario e che era per salvare le povere donne afghane (Non ci avete mai spiegatoperchè non si manda nessuno a salvare le donne saudite ma
questa è un’altra storia). Non ricorderemo che se non fosse stato per la pressione popolare non avrete ritirato le truppe nemmeno dall’Iraq. E che per compensare avete subito aumentato le spese di guerra in Afghanistan.
Non ricorderemo che avete fatto tutto il possibile per rinforzare e moltiplicare le basi militari USA sul suolo italiano, quelle usate per tutte le ultime sporche guerre imperiali…
No non ricorderemo niente di tutto ciò! Staremo a guardare e a fare il tifo. Chi sa se un giorno anche a lei non spetterà un premio di costruttore di pace?

In bocca al lupo!