nocie locandina ridÈ facile definirsi antirazzista o almeno non-razzista, per chi ha la vita tranquilla ed è protetto dalle leggi. È facile dichiararsi contro il razzismo in modo generico, così: perché è una brutta cosa. È facile dirsi non-razzisti generici, senza mai sporcarsi le mani, senza mai prendere rischi.

I razzisti sono sempre gli altri. Gli intolleranti sono sempre loro: beceri, ignoranti, cattivi… Invece noi stiamo sempre dalla parte del bene, dalla parte della legalità. La legge è uguale per tutti. La legge è cieca non guarda nessuno in faccia. Ma la legge ha anche le spalle larghe e ci possiamo pulire sopra tutti i coltelli di tutti peggiori crimini di questa terra.

No. La legge non è uguale per tutti!

No, c’è una legge per chi è ricco e potente e un’altra per chi è povero e debole. C’è una legge per chi è nato dal lato gusto della barriera e c’è una altra per chi è nato dal lato sbagliato. La legge non è uguale per tutti. La legge è la legge dei potenti.

È solo la giustizia che è uguale per tutti. La giustizia sì che lo è. Ciò che è giusto per te è giusto per me. Ciò che è ingiusto per me è ingiusto anche per te. Ma non è questa regola che fa rispettare la legge oggi.

Oggi ci sono in questo mondo persone che possono andare dove pare a loro. Possono viaggiare, spostarsi, commerciare, trafficare, fare turismo (anche sessuale, anche a danno di bambini innocenti), visitare, lavorare, rimanere a vivere dove vogliono. E poi ci sono altri che non hanno nessun diritto da nessuna parte. Possono rimanere solo nella loro miseria. Devono solo aspettare di morire senza presente né futuro.

Non dipende dalla tua bravura, dalla tua intelligenza, dalla tua bellezza o da qualche altra dote. Dipende solo di dove sei nato. Dipende dal colore del tuo passaporto. Dello stemma stampato su un pezzo di cartone.

Alcuni se si muovono sono dichiarati criminali e sono incarcerati anche se la maggior parte del tempo se devono andarsene di casa non è per volontà loro ma per gli effetti di quello che hanno combinato quelli altri. Quelli con il colore giusto sul passaporto, sul fucile e sulla mazzetta di soldi.

Ebbene, oggi bisogna dividere il grano dal loglio. È ora di prendere posizioni chiare e precise.

Non deve più venire a parlarci di antirazzismo chi non dice chiaramente che i C.I.E. Sono un luogo di sequestro di innocenti. Non è antirazzista e nemmeno non-razzista chi non assume la giustizia come unità di misura. É razzista chi crede che si possa instaurare un delitto di povertà. È razzista chi ha pianificato i carceri per poveri in eccesso. È razzista chi li costruisce. È razzista chi li gestisce. È razzista chi li giustifica. È razzista chi fa finta di guardare altrove.

Si può parlare di tutti i problemi del mondo. Parliamo dei flussi migratori, delle loro cause e dei loro effetti. Ma parliamone sul serio. Prendendo in conto tutti i criteri. Parliamo di tutto affrontiamo i problemi. Ma una cosa è sicura in questo momento: reprimere chi non ha commesso crimini non solo non è giusto ma non serve nemmeno a “governare” il fenomeno (termine tanto caro ai nostri amici pseudo antirazzisti).

Io sabato prossimo 10 luglio 2010, alle ore 16 sarò in Piazza Sabotino a Torino con le mie mani nude e la mia voce debole, a gridare con tutta la forza dei miei polmoni: chiudete i CIE, subito!

Voi che fatte? State a guardare?

Appuntamento: una manifestazione popolare unitaria contro i CIE.

SABATO 10 LUGLIO ORE 16 PIAZZA SABOTINO

a seguire

Concerto ore 21 in C.so Brunelles