Bevanda inebriante, carne immonda: il Corano vieta vino e salame. Confessione di un musulmano che li ha assaggiati, per pura curiosità scientifica. E riassaggiati, per pura golosità umana.
In nome di Dio clemente misericordioso. Cari fratelli in Dio, mi è stato chiesto di recensire due prodotti ritenuti dai cristiani come prelibatezze: il vino e il salame. Pur con nomi e forme diversi, questi prodotti da noi non sono del tutto sconosciuti. Anche se oggi gli occidentali pensano di averne l’esclusiva, gli insaccati esistono dalle nostre parti dalla più lontana antichità e il vino risale anche al neolitico. Poveri smemorati: dimenticano che quando il profeta Aissa (su di lui il saluto di Dio) diceva: “Bevete! Questo è il mio sangue”, quello succedeva in Palestina e non sulle Côtes du Rhône o nel Roero. Cominciamo con il santo Corano: “Ti chiedono del vino e del gioco d’azzardo. Di’: in entrambi c’è un grande peccato e qualche vantaggio per gli uomini, ma in entrambi il peccato è maggiore del beneficio!” (Al-Baqara, 2.219). “Di’: ‘In quello che mi è stato rivelato non trovo altri interdetti a proposito del cibo, se non l’animale morto, il sangue effuso e la carne di porco – che è immonda – e ciò che, perversamente, è stato sacrificato ad altri che ad Allah” (Al-An’am, 6.145). Quindi, mentre la condanna è netta nei confronti del vino perché è una bevanda alcolica inebriante, è diverso invece per il salame che sarebbe vietato solo se di carne impura. In effetti in Nord Africa ad esempio si mangia tranquillamente il cascir, una specie di salame cotto che, come indica il suo nome, è una specialità ebraica a base di carne bovina.
Ora, fratelli miei, come avrete intuito, se oggi ne scrivo una recensione è perché ho assaggiato entrambi i prodotti. Per pura curiosità scientifica, credetemi. E la nostra religione, come ben sapete dà un posto d’onore al sapere e alla scienza : “Di’: sono forse uguali coloro che sanno e coloro che non sanno?” (Az-Zumar, 39.9). Ma è vero che, oggi, seguiamo più volentieri la voce dell’ignorante presuntuoso che quella dell’umile ricercatore del sapere. Poi parliamoci chiaro, cari fratelli. I peccati sono tanti ma le trasgressioni pure. Sembra che tra di noi ci sia una gerarchia del peccato. Ci sono quelli assolutamente peccati e quelli per i quali facciamo finta di niente. I peccati sembrano più peccati per alcune persone che per altre. Prendiamo l’adulterio. Questo misfatto è spessissimo tollerato per l’uomo: “Ma sì, ha sbagliato. L’errore è umano! È il demonio che l’ha tirato in trappola. Sono cose che succedono. L’essere umano è debole… Dio è clemente e misericordioso!” e tutto finisce lì. Se è una donna a scambiare soltanto un’occhiata “illegittima” allora Dio smette di essere misericordioso. Un ricco notoriamente ladro e bugiardo è trattato con riguardi mentre non si ha nessuna pietà con il povero barbone ubriaco. E potrei andare avanti così a lungo. Di nascosto, peccatori, ci concediamo tutto, poi in società, predicatori, siamo tutti dei santi e diamo lezioni a tutti.
Qualcuno mi dirà: “Ma non devi dire queste cose, perché le leggono gli infedeli e…”. Ma non vi preoccupare fratelli miei, anche loro hanno le loro ipocrisie. Ad esempio, per preparare alcune delle loro prelibatezze dissanguano i maiali vivi, torturano milioni di oche e di anatre oppure buttano i crostacei vivi nell’acqua bollente, ma si indignano quando noi intorno alla festa dell’Aid grande sacrifichiamo i montoni. Bombardano un paese e dicono che è per il suo bene. Un miliardario organizza la truffa del secolo e rovina milioni di risparmiatori e viene graziato senza che nessuno fiati, invece si chiede tolleranza zero per i lavavetri! Oppure, proprio come da noi, più di giorno si alzano voci contro la prostituzione e più, la notte, si allungano le code sulle vie del sesso a pagamento. Non vi preoccupare fratelli. Tutto il mondo è paese. Ora torniamo al tema del giorno: il salame e il vino. I vini si distinguono per zona di produzione, per tipo di lavorazione, per tipo di uva usata, per esposizione al sole, per tipo di terreno e per luogo e tempo di invecchiamento. I salami invece differiscono per il tipo di carne utilizzata, per le spezie, la stagionatura e la densità. Io ho assaggiato molti vini e molti tipi di salumi, in Italia, in Francia, in Svizzera, in Germania… Ovunque sono andato. Li ho trovati tutti buoni (Dio mi perdoni), alcuni eccellenti, altri discreti. Ma una cosa ho osservato: ovunque si vada la gente pensa di essere l’unica a saper fare i salumi o il vino. In realtà questa caratteristica non riguarda solo il settore del vino o dei salumi. Riguarda anche tanti altri prodotti. In tutta Europa si vede la scritta “pomodori nostrani”, “carne nostrana”, “latte nostrano” e così via. Come se i veleni o le farine animali, utilizzate per far crescere piante e animali sempre di più e più velocemente di quanto abbia previsto la natura, fossero dannosi solo se consumati lontano dal luogo dove sono stati usati.
Comunque fratelli miei, continuo ad assaggiarne e sempre per pura curiosità scientifica. Ma devo confessare che “riassaggio” spesso anche quelli conosciuti in precedenza, per pura golosità umana. “Allah vuole alleviare (i vostri obblighi) perché l’uomo è stato creato debole” (An-Nisaa, 4.28). Lo confesso fratelli. Ho preso gusto alle prelibatezze vietate! Ma almeno io, fratelli miei, confesso apertamente qui i miei peccati. Perché se credo, come tutti voi, nella misericordia di Iddio, non credo invece, come tantissimi di voi, di poterlo prendere in giro. “Non sanno che Allah conosce quello che celano e quello che palesano?” (Al- Baqara, 2.77).