Una amica posta su Facebook una riflessione in cui confronta le affermazioni razziste di «una donna di mezza età che in perfetto dialetto veneto mi sputa addosso quanto le città italiane siano diventate invivibili a causa degli immigrati …» e la storia di un giovane “Vucumprà” da spiaggia, come vengono chiamati di solito, «che ha 18 anni e vive in Italia da nove. Frequenta l ‘istituto tecnico e quest’anno avrà la maturità» che per pagarsi gli studi non ha trovato altro che questo lavoro così faticoso, così poco redditizio e mal visto.  

Invertendo il punto di vista. Foto Salvatore Ciambra
Invertendo il punto di vista. Foto Salvatore Ciambra

Tra le risposte varie, spicca, non certo per l’originalità, quella di una certa signora BD, chiamiamola così, psicologa di Prato: «Una delle differenze sostanziali e’ che la signora paga le tasse il giovane maturando marocchino racimola i soldini in maniera del tutto illegale, noi italiani ci multano x molto meno…»

Una convinzione molto diffusa quella degli immigrati privilegiati dal sistema. “loro” non pagano le tasse. “loro” non sono multati se fanno cose illegali, “loro” passano primi per la casa popolare, per il sussidio, per l’assistenza… etc. Non solo tra i poverissimi che vedono negli immigrati dei concorrenti sgraditi su una assistenza che è già misera. E’ una convinzione che serpeggia anche tra molti del ceto medio più o meno colto, più o meno agiato.

Mi ricordo quel proprietario di una delle più rinomate pizzerie del mio quartiere a Torino che mi spiegava tranquillamente che secondo lui le cose vanno male proprio per tutti questi privilegi concessi agli immigrati dalla politica. Non era un fascista, non uno che sarebbe andato ad appiccare fuoco a un campo rom o a un centro d’accoglienza per profughi. No. Un tranquillo padre di famiglia che lavora, paga le tasse (tutte le tasse? non lo so, ma almeno buona parte). Uno che una volta si situava a sinistra e che adesso è scivolato verso quella zona grigia che racimola un po’ tutti i delusi della politica tradizionali che vogliono tempi migliori ma senza fare niente per cambiare il sistema. Dividendosi tra pessimisti totali che non credono più in nulla e quelli che attendono un messia che risolverà i problemi al loro posto.

Non si è mai capito poi bene il perché i vari governi di destra e di sinistra hanno privilegiato in questo modo i forestieri, gli zingari e i profughi a scapito delle popolazioni che li eleggono. Visto che questa nuova classe di privilegiati è completamente assente dalle sfere di potere, la sua voce nei media è assente e non possono nemmeno votare. I fascisti moderati dicono che è un complotto della sinistra per cambiare l’eterno equilibrio destra-sinistra italiano. Per arrivare a questo risultato hanno importato dall’estero un elettorato a loro favorevole. Perché ovvio che avendo tutti i difetti del mondo, gli immigrati sono anche comunisti. no? I fascisti più estremisti, quelli tipo “difesa della razza bianca”, loro invece, parlano addirittura di piano globale per l’estinzione della razza bianca. Come? con il metissaggio. Il piano è quello di introdurre nel letto di ogni bianco, ogni bianca una persona di colore per ottenere una generazione di mulatti e far così sparire per sempre la razza bianca-cristiana-europea (perché non valgono i bianchi appartenenti ad altri continenti o culture extraeuropee), ovviamente superiore a tutte le altre.  Ma a parte queste due spiegazioni che sono ovviamente accompagnate da prove irrefutabili, gli altri, quelli che non appartengono a queste due categorie non sanno spiegare il perché. Qualcuno lo attribuisce alla “tradizionale xenofilia italiana”. Noi in fondo siamo sempre attratti dalle persone straniere. Altri invece dicono che è perché in fondo il popolo italiano è buono. Non è come gli altri popoli europei. La prova? Il fatto che anche il colonialismo italiano in Africa non ha fatto le atrocità commesse invece da francesi e inglesi. Ovviamente, siccome spesso essere buono vuol dire essere fesso, allora gli stranieri ne approfittano e abusano della bontà italiota. Ecco qua spiegato tutto.

Ma ritorniamo alla frase della signora: «La signora per lo meno paga le tasse…» Cosa si intende da tale affermazione? La signora, che lei non conosce, di sicuro paga le tasse, perché italiana. Il venditore ambulante, che lei conosce ancora meno, di sicuro non le paga, perché? perché straniero. perché «noi italiani ci multano x molto meno…»

Se si va in fondo a questo ragionamento, il buco nell’economia italiana l’hanno fatto i venditori ambulanti. E, attenzione, soltanto quelli stranieri. Perché quelli autoctoni vengono multati appena ci provano a vendere qualcosa senza permesso. Ci riesce qualche pugliese, qualche siciliano, forse, qualche volta, ma solo perché sembrano marocchini.

Invece è vero proprio il contrario. Gli stranieri pagano le tasse proprio come gli italiani. Lo dicono vari studi, tra cui l’ultimo appena pubblicato della fondazione leone Moressa. Il livello di evasione è inferiore (lo riconosce persino Il Giornale) non perché gli immigrati sono più onesti ma perché sono costretti. Devono giustificare il reddito per mantenere il permesso di soggiorno. Addirittura conosco piccoli venditori che dichiarano persino più di quanto realmente fatturano per raggiungere la soglia di reddito che permette a loro e alla loro famiglia di non perdere il permesso.Anche i venditori di spiaggia (se regolari con i documenti di soggiorno) molto spesso hanno una licenza di ambulanti e pagano un forfait.

Chi crede che “loro” sono dei privilegiati che guadagnano un sacco e non pagano le tasse ci provi a caricarsi di asciugamani, parei, lenzuola e altre cianfrusaglie e a macinare come fanno chilometri sulle spiagge in pieno agosto. Vedrà da sé che non sarà né meno né più multato dei “vucumprà” stranieri. Laddove le regole sono rispettate da tutti anche gli stranieri lo fanno laddove c’è illegalità anche gli stranieri ne approfittano se possono.

Ma nessuno lo farà. Nessuno ci proverà a prendere il posto dei venditori da spiaggia. Nemmeno io lo farei. Nessuno che abbia un minimo di scelta lo farebbe. Per questo l’attività è rimasta in mano agli ultimi tra gli ultimi.
Provate a farci caso. Avete mai visto uno straniero vendere cocco sulla spiaggia? Sapete, quelli: «Cocco bello cocco!». Io tutti quelli che ho incontrato sono tutti italiani. Del sud ovviamente. Ma stranieri mai. Questo perché sui vari mestieri ambulanti della spiaggia quello è il più redditizio in assoluto. Oh! non si diventa miliardari, di certo. Ma è una attività che produce un reddito adeguato rispetto all’investimento iniziale e alla fatica fornita.

Certo che cercare un colpevole per i propri fallimenti è molto comodo. E’ colpa dell’altro. Meglio se l’altro è uno che non ha i mezzi per difendersi. Un capro espiatorio, insomma. Lo si sacrifica, ci si mette la coscienza a posto e poi si torna a dormire.

Certo che i venditori ambulanti possono essere antipatici, molesti, troppo numerosi… Ma se proprio vuole definire le responsabilità della rovina del paese, cara signora, provi a guardare un po’ più in alto. E se vuole far ripartire il paese bisognerà fare un po’ più che cercare un qualche capro espiatorio da dare in pasto al dio dell’irresponsabilità.