Il reattore della centrale atomica di Fukushima è in fiamme da giorni. Si teme il peggio: la fusione del nocciolo avrebbe immesso nella natura quantità di materiale radioattivo sufficienti per inquinare a vari livelli tutto il pianeta e per creare un numero di morti immediati o a breve termine degno dell’effetto della bomba atomica buttata su Hiroshima nel 1945, o forse anche superiore. L’isola di Honshu, la più grande dell’arcipelago nipponico, diventerebbe per buona parte inabitabile. Non siamo ancora a questo punto ma i danni causati dalle fughe di nubi e liquidi altamente radioattive stanno già causando danni irreparabili.
É strano come questo paese, il primo a sperimentare sulla propria pelle i danni della bomba atomica, si sia buttato a testa bassa nella costruzione di centrali nucleari. 55 centrali in un territorio molto ridotto e frequentemente soggetto a tutti i grandi flagelli di cui la natura è capace: alluvioni, cicloni, terremoti, maremoti…
Come può un popolo istruito, e con esperienza diretta dei danni del nucleare, accettare di convivere con 55 bombe atomiche a orologeria, senza protestare, senza resistere?
Come ben si sa quello stato militarizzato che si buttò alla conquista del mondo in nome della superiorità razziale, non fu mai smantellato. Fu solo riciclato, spostando la sua organizzazione militarizzata dalla conquista militare a quella economica e industriale. E nella guerra economica, le centrali nucleari (come le bombe atomiche) sono l’arma suprema dei potenti. E come ogni cosa legata al militare, la gestione del nucleare, civile o militare che sia, è una delle questioni più opache e meno democratiche del mondo. E la disinformazione la fa da padrona.
Pensate che nel rapporto su Chernobyl, l’OMS (Organizzazione Mondiale della Salute) vincolata dall’accordo del 28 maggio1959, a fare i rapporti sugli effetti del nucleare sotto controllo del’AIEA (Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica), dichiara circa 4000 morti. In un rapporto fatto 20 anni dopo l’incidente!* Pensate un po’, 4000 morti!
Le centrali nucleari nel mondo sono circa 440, un’altra quarantina è in costruzione. L’energia nucleare costituisce solo il 16% della produzione mondiale di energia. Un 16% che ci costa però molto. E che costerà ai nostri nipoti ancora di più.
440 Hiroshima a orologeria sparse per il mondo. E altre sono in arrivo.