protesta-sanatruffaNel 2009 il governo ha varato una sanatoria per regolarizzare “colf e badanti”. 400.000 persone hanno presentato domande di regolarizzazione, Ma questo provvedimento battezzato “sanatoria truffa” dagli immigrati sta creando tantissime tensioni. Migliaia di persone truffate all’ombra della legge. Tanti i dinieghi e le espulsioni. Disorganizzazioni e contraddizioni. Una situazione insopportabile che sta portando ad un lima sociale esplosivo.

Agosto 2009, il decreto legge (102 del 2009) emanato dal ministero degli interni istituiva una sanatoria (emersioni di lavoro nero) per collaboratori domestici (così detti colf e badanti). Finalmente dopo anni di attesa, questo decreto legge è venuto per rispondere ad una situazione di crisi vissuta da centinaia di migliaia di lavoratori e lavoratrici e di datori di lavoro. Attesa per rendere ufficiale e legale un rapporto di lavoro tra un datore di lavoro e un lavoratore straniero non in regola con il permesso di soggiorno. L’annuncio di questa sanatoria fu vissuto come un momento di liberazione per molte famiglie, sia italiane che straniere. Oltre 400.000 le domande presentate.

Ma la legge fin dall’inizio si rivelò completamente inadeguata. La situazione italiana era ed è tuttora del tutto differente da quella alla quale sembrava voler rispondere il governo. I lavoratori immigrati sono distribuiti su varie tipologie di professioni. Il lavoro domestico è uno dei settori a più alta densità di mano d’opera straniera. Ma non è l’unico. L’edilizia, l’agricoltura, l’industria, la ristorazione e l’alberghiero sono altri settori che ricorrono sempre di più a lavoratori stranieri.

Oggi a più di un anno da quella legge ci si accorge che è una vera e propria truffa organizzata ai danni dei lavoratori immigrati. Infatti il decreto si è guadagnato il nome di “sanatoria truffa”.

Innanzitutto, i lavoratori che non hanno un rapporto di lavoro di tipo domestico, hanno dovuto, per uscire dall’emarginazione, inventarsi dei contratti di lavoro fasulli. Pagandosi li contributi di tasca propria. In più, la ricerca disperata di migliaia di persone di un contratto come colf o badante ha creato tutto un mercato di veri e finti datori di lavoro. Gente che si è fatta pagare da 2.000 fino a 9.000 euro per firmare una dichiarazione di emersione. Veri datori di lavoro ma senza scrupoli, gente che si finge datori di lavoro, intermediari vari che procurano contratti di lavoro con persone molto spesso ignare di essere coinvolte nella transazione. LA truffa perfetta. La vittima in questi casi. Non può porgere denuncia essendo in situazione di irregolarità e a rischio condanna penale per reato di clandestinità. Una vera e propria caccia al coniglio. Truffati con la benedizione del pacchetto sicurezza.

E come se tutto questo non bastasse, ci si è messo anche l’INPS. A tutti quelli che hanno mandato la richiesta di emersione è stato chiesto di pagare 500 euro subito come una specie di condono per i contributi non pagati durante il periodo di lavoro sommerso. Poi subito dopo, tutti dovevano pagare regolarmente i bollettini trimestrali dell’INPS. Ancora prima di avere qualsiasi tipo di risposta.

Il trattamento delle pratiche è molto in ritardo. E quindi centinaia di migliaia di persone pagano regolarmente l’Inps senza sapere se saranno o non saranno poi regolarizzati. Tutti soldi che rimarranno definitivamente nelle casse della cassa di previdenza, nel caso in cui i lavoratori verranno espulsi. Una vera manna celeste.

Oltre il danno, anche la beffa. Il ministero degli interno mentre era in corso l’iscrizione all’operazione di emersione, aveva dichiarato che anche chi ha ricevuto in precedenza un qualche provvedimento di allontanamento dal territorio (foglio di via) poteva partecipare all’operazione. E infatti, all’inizio, molti richiedenti già colpiti da uno o più provvedimenti, hanno ricevuto il permesso di soggiorno. Poi a metà strada, il Ministero dell’Interno, in data 17/3/2010, ha diramato una circolare a firma del Capo della polizia Manganelli avente oggetto: “Procedure di emersione del lavoro irregolare prestato da cittadini stranieri nell’attività di assistenza e di sostegno alle famiglie. Motivi ostativi previsti all’art. 1, ter, comma 13, della legge 3 agosto 2009 n. 102”. La circolare precisa che chiunque abbia ricevuto anche un solo provvedimento di espulsione non può beneficiare della sanatoria. Una e vera coltellata nella schiena. Praticamente si chiede a qualcuno di autodenunciarsi per poter uscire da una situazione irregolare e poi, una volta che è uscito allo scoperto, gli viene annunciato che, però, se è stato beccato qualche volta in situazione irregolare non può più essere messo in regola. In effetti molti immigrati sono stati arrestati e rinviati nei loro paesi quando hanno risposo alla convocazione della questura. Pensando che era per ottenere il Permesso di soggiorno, invece era per significargli il rigetto e arrestarli .

Nella città di Torino e provincia, dove ci sono state 8305 domande di regolarizzazione presentate, sono quasi 500 le domande col parere negativo della Questura, molte persone in attesa della convocazione continuano a pagare i contributi di tasca propria, senza certezza, nessuna.

Una situazione insopportabile che ha portato gli immigrati, stufi di essere considerati o delinquenti o forza lavoro usa e getta, alla rivolta in varie città del paese.