Allunaggio di un immigrato innamorato
 Quando sei un editore e che hai un nuovo libro tra le mani, hai, n qualche modo, l’obbligo di classificarlo: romanzo, saggio, poesia… Ma mi immagino le difficoltà che avrà avuto Il signor “Besa Editore” nel classificare l’opera di Mihai Butcovan. In effetti, dove collocare un lavoro in cui una storia di fondo c’è – non narrata, semplicemente indovinata, così… in sottofondo- ma in cui ogni breve paragrafo è una poesia, una prosa, un pensiero, un susseguirsi di battute, di aforismi… c’è perfino una gara di rime in stile Rap… Il tutto scritto sotto forma di un diario!
La storia che fa da sottofondo a queste raffiche di parole, sparate ad intermittenze più o meno irregolari, è particolare. Molto particolare.
Un poeta, un po’ morto di fame, ma soprattutto assettato di birra e di bellezza, s’innamora di una cameriera in un misero bar popolare. Fin qua niente di nuovo.
Soltanto che il poeta è, oltre che povero, anche romeno. Mentre la dolce cameriera è di una famiglia di nuovi ricchi, attivisti leghisti. E il tutto si svolge in Brianza: il cuore della “Padania”.”Lumbard laùra e paga i tass, i Terrun ciapan i danèe” è il leitmotiv di questa allegra compagnia e per la quale peggio dei Terrun ci sono solo i “vucumprà” e altri “alieni”.
Il tutto finisce , come si poteva intuire, molto velocemente con una lettera di Daisy piena di veleni e di insulti molto elaborati -che l’autore chiama pudicamente metafore- tra cui il più gentile- almeno secondo me- è quello di “vampiro birraiolo”. L’immigrato, in guisa di risposta, manda il diario che ha tenuto durante i 18 mesi che vanno dall’incontro al bar Moon, fino alla chiusura dell’effimero “idillio”. Idillio tra virgolette, ovviamente!
Il viaggio dell’immigrato Mihai nel mondo degli alieni, gli unici, in fin dei conti, alieni veri. Perché a forza di rifiutare tutto ciò che non gli assomiglia, escludono se stessi dal genere umano che è fortunatamente diverso e variegato. Il viaggio in questa profonda alterità lo porta, come ogni viaggio che ne vale la pena, a viaggiare anche nella sua propria vita. A rivivere quei momenti, ricordi ed emozioni che ti modellano il carattere di un uomo, come le intemperie modellano il paesaggio.
Forse questa poteva essere una buona collocazione per l’opera… diario di viaggio: viaggio intorno alla natura, alla vita, ai ricordi, alla storia e le emozioni di un poeta nato in Transilvania nell’era “Ceaucescuiana” e che finisce nella Brianza dell’era berlusco-bossiana
Un viaggio che ci fa capire che in fin dei conti i vampiri esistono veramente e non solo in Transilvania… E che tutto sommato anche loro, come gli uomini, in fondo in fondo, sono tutti uguali.

Mihai Mircea Butcovan – Allunaggio di un immigrato innamorato Besa, 2006, Pp.112, Euro 10,00