1maggio.jpgQuesti giorni, un po’ perché gli effetti della crisi si fanno sempre più accuti per la fine di molti periodi di cassa integrazione, un po’ perché intorno al 1° maggio se ne parla sempre molto, un po’ perché a Torino si è appena svolto il primo Festilav (Festival di Cinema e Lavoro), Ho pensato molto a loro.

Nei film sulle lotte operaie, quasi tutti i lavoratori in lotta hanno detto che hanno avuto difficolta ad affrontare loro quanto (o a volte anche più di quanto) hanno avuto ad affrontare i padroni.

Fuori si dice che hanno firmato i patti più infami che possano esistere e che ancora stanno per firmarne altri ancora peggiori.

Sono più che mai lontani da quelli che pretendono di difendere. La loro élite è fatta di funzionari che vive del mondo del lavoro come altri vivono di lavorazione della lana o del metallo.

Fanno pubblicità per i loro servizi e per il tesseramento come se fosse quella la loro vocazione prima. Vendono le tessere come altri vendono aspirapolvere o macchine usate. Alcuni hanno anche degli sportellisti pagati a provvigioni. A cottimo!

Continuano a contendersi le fette della torta sempre più piccola dei lavoratori assunti regolarmente, dei dipendenti statali e degli insegnanti di ruolo. Mentre si disinteressano completamente del mondo delle cooperative, delle agenzie interinali, ignorano il problema dei contratti atipici. I precari, cioè la maggioranza dei lavoratori di oggi, per loro, sono inesistenti.

Chi si auto organizza per lottare per i propri diritti li vede arrivare, prima della polizia, con l’intenzione di farlo ragionare: “inutile lottare, meglio negoziare una morte lenta e senza dolore.” Sono quasi diventati gli addetti all’eutanasia degli operai in difficoltà.

Alla questione delle nuove schiavitù hanno risposto con tanti congressi, tanti seminari, hanno studiato a lungo la questione e poi hanno deciso che non si può fare nulla.

Quando i ragazzi di Rosarno si sono ribellati hanno chiamato prontamente e unitamente a manifestare. Cominciano però il loro appello con la condanna dei danni causati alla popolazione del Luogo. La disperazione di chi viene ridotto in schiavitù e sparato a vista passa n secondo piano dopo le macchine e le vetrine della gente per bene.

Hanno fatto tutto questo e ben altro. Ma c’è una cosa che bisogna riconoscere a loro. Una cosa che nessuno può negargli. Una cosa che da sola potrebbe bastare a giustificare l’esistenza della triade confederata… questa cosa è: il concerto del 1 maggio! Come lo organizzano loro, non lo organizza nessuno.

Grazie, grazie, grazie!