bambini-iraq.jpgE’ ufficiale, è primavera. Ieri era la data ufficiale del passaggio dalla stagione fredda alla stagione della fioritura, In Asia minore nei vasti territori che furono una volta sotto l’impero persiano, dove sono rimaste forti radici zoroastriane. Il primo giorno di Primavera corrisponde alla festa di capo d’anno: La festa del Newroz. In questa occasione mi sembra opportuno riprendere una storia che mi raccontò un vecchio signore kurdo, sulle montagne sopra la città di Dohuk (kurdistan iracheno), sull’origine della festa del Newroz.

C’era una volta, tanto tanto tempo fa, un grande re molto potente e molto crudele di nome Dahik. Questo re soffriva di una strana malattia. Dei tanti medici accorsi da tutte le parti del regno per curarlo, solo uno riuscì ad individuare un rimedio, non per guarire il monarca definitivamente da questo male misterioso, ma almeno per mantenerlo in vita. Il re, per restare vivo, doveva periodicamente mangiare il cervello (o bere il sangue secondo un’altra versione) di un giovane fanciullo maschio in buona salute. Così, da quel giorno, almeno una volta la settimana Dahik si faceva portare un giovane fanciullo sano e forte, lo faceva uccidere e ne mangiava il cervello. In una piccola località vicina al castello di Dahik viveva Daku, un povero fabbro, con sua moglie e i suoi sette figli. I figli di Daku erano tutti belli e forti, abituati dalla giovane età ad aiutare il loro padre nel suo duro lavoro. Il re cominciò a prelevare uno dopo l’altro i figli di Daku cominciando dal maggiore. Il fabbro e sua moglie piangevano tanto, ogni volta. Ma, poi, si arresero al loro destino e accettarono la sciagura che colpiva tutto il paese e non solo loro.

Il re aveva visibilmente apprezzato i figli di Daku perché dopo il maggiore si fece portare il secondo, poi il terzo, poi il quarto e così fino al settimo, il più piccolo, il preferito del padre e della madre, tanto bello e ancora tenero. A questo punto Daku non ce la fece più e prese in mano la spada che aveva appena finito di forgiare e uccise gli inviati del re. Poi, si lanciò da solo all’assalto del Palazzo. Uccise le guardie colte di sorpresa e si trovò così a faccia a faccia con Dahik. Questi tentò di calmare Daku proponendogli soldi, onori e potere ma Daku era deciso a finirne definitivamente con l’oppressione e uccise il tiranno decapitandolo con un solo colpo di spada. Quando la popolazione venne a sapere la notizia, tutti furono contenti della fine dell’oppressione. Decisero di annunciare la buona notizia a tutto il paese. Allora, per far capire a tutti i villaggi e città della regione che qualcosa di eccezionale era accaduto, hanno acceso sui monti del paese dei grandi falò visibili da molto lontano. È da quel giorno che la data rimase simbolo della vittoria del bene sul male, della luce sulle tenebre, della primavera sull’inverno e fu chiamata Newroz (giorno nuovo). Un giorno nuovo era nato.

Ogni anno per festeggiare il Newroz, i Kurdi escono in famiglia vestiti tutti a festa per fare un picnic in mezzo ai campi. Alcuni uomini salgono sulle colline e accendono dei falò per annunciare a tutto il mondo la fine del freddo e augurare la fine dell’oppressione.