beringo.jpg“L’assassino è stato preso ed è slavo”. L’ha detto la Berlinguer in apertura del Tg3, parlando dell’autista che ha travolto e ucciso un vigile urbano a Milano questa settimana.

Certo che quando è la Berlinguer a darti questo tipo di mazzate le senti ancora più dolorose.

Quando un Emilio Fede serve qualche sua specialità, non ci fai nemmeno caso. Ma se è lei è un po’ come se se avessimo scoperto che l’assassino di piazza Dalmazia a Firenze facesse “Gramsci” di cognome.

Se è Il Giornale che ti serve la sua solita minestra razzista te la mangi zitto zitto e dici benfatto per me che ho speso 1 euro per comprare questa cosa qua. Ma quando è il fatto quotidiano che comincia la notizia speculando sulle origini dei sospettati, ti senti come una palla che ti stringe il cuore

Ci hanno tutti detto di che origini è l’assassino del vigile. Anche se non sempre molto d’accordo tra di loro: italo slavo per Affari italiani, Nomade con passaporto tedesco per molti, Slavo con passaporto tedesco, per altri. Non si trova uno che non abbia declinato l’origine o che abbia detto “tedesco” e basta.
 

Persino l’impresentabile forum “Stormfront” di estrema destra dice che la definizione “slavo serbo-croato con passaporto tedesco” servita dalla Berlinguer vuol dire “criminalizzare 300 milioni di Slavi”. Mentre loro, nella loro infinita bontà, pensano che è meglio criminalizzare soltanto “3 milioni di zingari”. Perché la questione non è che non bisogna generalizzare e basta. C’è con chi puoi fare generalizzazioni e con chi no. Puoi generalizzare con i musulmani, i Rom, gli slavi, gli est europei, gli asiatici (almeno quelli più poveri), i latinoamericani… Ma non puoi generalizzare con gli i nordamericani, gli austrliani, i giapponesi… Con quelli della comunità europea non si può con i vecchi comunitari, invece con i nuovi comunitari si può, e se la crisi va avanti così fra poco si potrà anche con gli ex-comuitari. Soprattutto, soprattutto se sono di “etnia nomade”. Non si può generalizzare con le persone normali. Se vogliamo azzardare una definizione del tipo normale dobbiamoprenderla in prestito da Michel Gérard Joseph Colucci in arte Coluche (Vedere la video): uno normale sarebbe mediamente: uno non negro, non arabo, non zingaro e non froccio…Uno normale!

Non è passato un mese dalla tragedia del pogrom di Torino causato dalla mala informazione, con le scuse tardive e maldestre di La Stampa e il silenzio colpevole di tutti gli altri. Un mese soltanto e ci si scatena già alla ricerca del nomade o del nordafricano omicida.

E’ una cosa alla quale siamo abituati ormai. Ma quando ci si mettono tutti, ma proprio tutti, come adesso, mi dico che le notizie dal fronte della crisi devono essere proprio brutte. Magari se immoliamo qualche zingaro o qualche marocchino sulla piazza pubblica la gente potrà accettare il fatto che finora le lacrimuccie della signora Fornero cadono solo sula testa dei poveri. Niente patrimoniale in vista, niente tasse sulle grosse fortune, niente rinunce ai megacantieri inutili, niente tagli alle spese militari e agli specchi della politica. E allora se ci sarà meno “Panem” per il popolo, bisogna trovare un qualche modo di dare più “ circenses” . E siccome sembra che il Grande Fratello non fa più così tanto ascolto… cosa di meglio che una bella caccia allo straniero.

É il caso forse di ricordare alla signora Berlinguer e a tutti gli altri che gli assassini di cui ci dobbiamo veramente interessare, quelli che ci stanno ammazzando tutti quanti, sono una piccolissima minoranza provenienti da tutte le etnie possibili e portano passaporti di vari colori (spesso ognuno ne ha almeno due tre, di cui uno di qualche paradiso fiscale).Facilmente riconoscibili dalle loro abitazioni, barche e machine lussuose.

Che ne dite facciamo un pogrom di multimiliardari?