1, 10, 55, 440 Hiroshima ad orologeria

Oltre la catastrofe naturale, il Giappone oggi soffre di una catastrofe artificiale. I danni dell’incidente nucleare di Fukushima stanno per coprire quelli del maremoto epocale vissuto dal paese. 440 centrali nucleari attraverso il mondo E’ come se il mondo vivesse perennemente con 440 bombe atomiche ad orologeria. Ma chi ce lo fa fare?

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Illustrazione: immagine post-apocalittica ” Yoyogi Station” dell’artista giapponese TokyoGenso

Il Giappone è stato colpito da uno dei terremoti più terribili della sua storia. Al terremoto, pur se di magnitudo altissimo, il Giappone era preparato. Ma al terribile maremoto che ne è seguito, nessuna nazione, per quanto organizzata e rigorosa, poteva essere pronta. La catastrofe era inevitabile. Sono questi momenti che ci fanno sentire quanto siamo deboli e piccoli di fronte alla potenza della natura.

Ma i circa trentamila morti causati dal furore della natura stanno passando in secondo piano rispetto ai danni irreparabili che potrebbe causare l’incuria umana.

Il reattore della centrale atomica di Fukushima è in fiamme da giorni, e anche se sembra che si è evitato il peggio: la fusione del nocciolo che avrebbe immesso nella natura quantità di materiale radioattivo sufficienti per inquinare a vari livelli tutto il pianeta e per creare un numero di morti immediati o a breve termine degno dell’effetto della bomba atomica buttata su Hiroshima, o forse anche superiore. L’isola di Honshu, la più grande dell’arcipelago nipponico, diventerebbe per buona parte inabitabile. Non siamo ancora a questo punto ma i danni causati dalle fughe di nubi e liquidi altamente radioattive stanno già causando danni irreparabili.

É strano come questo paese, il primo a sperimentare sulla propria pelle i danni della bomba atomica, si sia buttato a testa bassa nella costruzione di centrali nucleari. 55 centrali in un territorio molto ridotto e frequentemente soggetto a tutti i grandi flagelli di cui la natura è capace: alluvioni, cicloni, terremoti, maremoti…

Come può un popolo istruito, e con esperienza diretta dei danni del nucleare, accettare di convivere con 55 bombe atomiche ad orologeria, senza protestare, senza resistere?

Ci ricordiamo tutti del fatto che l’impero giapponese era una delle forze “fasciste” che hanno animato il secondo conflitto mondiale. Uno stato caserma, militarizzato al massimo e lanciato alla conquista del mondo in nome della superiorità razziale dei figli del sol levante.

Ci ricordiamo bene di questo ma non ci ricordiamo che quel sistema non fu del tutto smantellato. I processi di Tokyo per i genocidi commessi nell’est asiatico non hanno niente a che vedere in dimensioni con quelli di Norimberga. L’imperatore è rimasto al suo posto, il sistema è stato un po’ rimpastato ma non nella sostanza. È stata una perfetta opera di riciclaggio. Niente si perde, niente si crea, tutto si trasforma.

Da un sistema militarizzato votato alla conquista militare, si è creato un sistema militarizzato, votato alla conquista economica. Tutti i mezzi sono buoni per fare soldi, sempre più soldi. E la classe operaia continua ad essere assoldata non più per combattere una guerra militare, ma una guerra economica. I nuovi generali sono gli imprenditori.

In una logica di guerra totale, allora tutte le armi sono permesse. Anche quelle che rischiano di distruggere il pianeta intero. E le centrali nucleari rientrano i questa logica guerriera. Sono armi molto costose (ma si sa che i soldi per fare la guerra si trovano sempre) che permettono di produrre tanta energia e a “basso costo”. Armi che, come ogni arma potente, rischiano di scoppiare tra le mani di chi le maneggia. Armi che lasciano poi problemi per i quali la scienza e la tecnologia umana non ha trovato soluzione.

Ma la “militarizzazione” della questione nucleare non riguarda solo il Giappone. Le lobby del nucleare sono potentissime proprio perché sono sempre legate agli eserciti. Tutto quello che riguarda il nucleare è coperto con il segreto militare. E in quel segreto militare si possono fare tante cose senza chiedere il consenso popolare. Si può inquinare regioni intere, violare i diritti, nascondere verità importantissime… senza mai affrontare l’opinione pubblica.

Gli incidenti nucleari riconosciuti nel mondo, quelli classificati tra il 4 e il 7 della scala INES -la scala istituita dall’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, che va da 1 a 7- sono almeno una trentina. Ma una trentina sono quelli riconosciuti. In realtà sarebbero molti di più. Solo che non sono tutti stati dichiarati.

Ad esempio chi di noi sapeva di Kyshtym (Unione Sovietica 1957). Un incidente di grado 6 (uguale a quello di fukushima). L’ha nascosta l’autorità sovietica. È vero. Ma l’hanno nascosto anche tutti gli altri stati, che l’hanno rilevato ma non l’hanno mai comunicato. I media internazionali così veloci a denunciare ogni sgarro dell’Unione Sovietica, sulle questioni nucleari hanno sempre fatto regnare un silenzi assordante. E quelle nascoste non sono solo quelle sovietiche perché era una dittatura terribile. Tutto intorno al nucleare e dappertutto è gestito in modo opaco e antidemocratico.

In Francia, questo grande paese democratico, la Lobby del nucleare è così potente, che il tema è del tutto tabù nei media. Intorno alle Centrali del Nord, la radioattività è altissima, ma la disinformazione dell’EDF e di Areva è talmente forte (come confermato anche da una sentenza contro AREVA-SOCATRI, del14 ottobre 2010, mai veramente pubblicizzata dalla stampa maggioritaria) che la gente va a fare il bagno vicino alla centrale di Gravelines (Dunkerque)… perché l’acqua è più calda e sembra così pulita… Ignorando il doppio inquinamento delle acque in quelle zone, quella radioattiva e quella dei biocidi utilizzati per eliminare ogni forma di vita nelle acque utilizzate negli impianti di raffreddamento. Anzi l’acqua che esce da lì va direttamente in una istallazione di itticoltura.

L’AIEA, l’agenzia dell’Onu per l’energia atomica è parte integrante di questa grande bugia al servizio dei militaristi e delle lobby del nucleare. Pensate che nel rapporto su Chernobyl, l’OMS vincolata dall’accordo del 28 maggio1959, a fare i rapporti sugli effetti del nucleare sotto controllo del’AIEA, dichiara circa 4000 morti. In un rapporto fatto 20 anni dopo l’incidente.

Pensate un po’, 4000 morti! Anche il più disinformato tra i più disinformati sa che le decine di migliaia di volontari che hanno lavorato per limitare i danni sono morti uno dopo l’altro, i civili evacuati hanno avuto un tasso di tumori che è sempre stato nascosto dalle autorità dei paesi della regione e dalla stessa OMS. Senza contare il numero spaventoso di bambini nati con malformazioni gravi…

Nascondere sembra sia il ruolo più importante dell’AIEA come lo conferma il CRIIRAD (Commission de Recherche

et d’Information Indépendantes sur la Radioactivité – http://www.criirad.org) nel suo appello datato del 23/03/2011 link. Nascondere da una parte e fare sì che a detenere questa forza distruttrice siano solo pochi scelti. Altrimenti perché tutti questi sforzi per impedire all’Iran di costruire le sue centrali? O il nucleare è una cosa innocua e buona, allora perché non lo possono avere tutti? O non lo è, e allora perché possono averlo alcuni?

Le centrali nucleari nel mondo sono circa 440 un’altra quarantina è in costruzione. L’energia nucleare costituisce solo il 16% della produzione mondiale di energia. Un 16% che ci costa però molto. E che costerà ai nostri nipoti ancora di più.

440 Hiroshima ad orologeria sparse per il mondo. E altre sono in arrivo.