Nel cuore dell’America profonda, in mezzo alle polemiche sull’11 settembre, cristiani e musulmani scelgono la via del buon vicinato e dell’amicizia.

memphis-chiurchComune di Cordova. Circa 30 chilometri dal centro di Memphis, Tennessee. Periferia sconfinata. Ancora pochi campi di grano turco e qualche bosco assediati da capannoni industriali, centri commerciali…. Poi chilometri di quartieri con le classiche villette, con il prato inglese, il garage dal quale spunta il becco di una qualche grossa cilindrata… come nei film.

In questo tipico quartiere di una “middle class” americana messa sotto torchio dalla crisi, si sparge la voce che la comunità islamica di Memphis ha raccolto soldi e ha comprato 120.000 metri quadrati per costruire un centro islamico a Humphrey Road a due passi dalla chiesa Hartsong. La notizia si sparge velocemente e non tardano gli allarmismi.

Il Reverando Stephen Stone, pastore della Chiesa, ” HartSong”, ha dichiarato ai media Americani: “All’inizio c’è stato un momento di timore e di disorientamento nella comunità. Poi però abbiamo deciso di tornare agli insegnamenti di Cristo.”

Quando arrivano i responsabili dell’associazione islamica per vedere il terreno trovano appeso sulla strada un grande cartello che recitava: «La Chiesa ‘Hartsong’ da il benvenuto al Centro Islamico di Memphis». I due gruppi molto presto si incontrano e imparano ad apprezzarsi a vicenda. Al punto che si decide che, in attesa della costruzione del Centro Islamico, sarà la chiesa stessa di Hartsong ad accogliere i musulmani nelle ore di preghiera.

Una amicizia e uno scambio che hanno completamente cambiato lo sguardo del quartiere nei confronti dei nuovi vicini.

Non c?è bisogno di dirvi che questa notizia non è stata diffusa dai grandi network dell’informazione. Si sa che è la paura e non l’amicizia che fa audience e fa girare il business.