Dopo la puntata del 29 marzo 2007,(Vedere la puntata sul sito di Anno Zero) in cui la trasmissione Annozero di Michele Santoro aveva svelato con grande coraggio e perspicacia alcune scottanti verità sulle comunità marocchine in Italia, e a Torino in modo particolare, una levata di scudi di terroristi integralisti e di loro fiancheggiatori abituali si sono scaraventati contro il malcapitato giornalista che altro non ha fatto che il suo dovere di informazione seria, professionale e obbiettiva.
Questa è una lettera di stima e di sostegno a favore della coraggiosa trasmissione e del suo conduttore e dei suoi coraggiosi reporter.
Caro Santoro,
È con grande piacere che ti scrivo per ringraziarti di aver così coraggiosamente svelato un segreto da tanto tempo nascosto: che tra i musulmani, anche quelli che vivono sulla terra della civilissima Europa ci sono dei ciarlatani, degli integralisti, dei picchiatori di donne e persino dei terroristi. Finalmente un po’ di giornalismo d’inchiesta in questa Tv così disperatamente legata al gossip e alla cronaca nera. Finalmente qualche reporter d’assalto che osa prendere dei rischi.
Te ne svelo altri di segreti: a Torino ci sono dei ragazzi che spacciano droga! Sì! In pieno giorno e alla vista di tutti! E sai la migliore: sono marocchini! Si! Musulmani!
E ancora un altro: sulle strade di Torino di giorno come di notte ci sono delle donne vestite in modo vistoso, che si mettono lungo le carreggiate e si prostituiscono. Sì proprio così! Si prostituiscono! Si vendono per pochi spiccioli. E se lo vuoi ti posso anche mostrare due o tre angolini della città, dove a prostituirsi sono delle donne marocchine… cioè musulmane! Così siamo assicurati di avere qualche altra trasmissione di qualità per le prossime settimane.
Compiuto questo insigne dovere di informazione non dovrai più fare altro. Non c’è bisogno di fare approfondimenti, di cercare a capire meglio le cose. Giustamente non siete andati a visitare qualche quartiere degradato di Napoli o Palermo per capire invece lì come stanno le cose. Non vi siete preoccupati della salute delle donne cinesi, peruviane e moldave a Torino o altrove. Tutto questo non c’interessa. C’interessa soltanto fare la scoperta del secolo. Non avete citato le recenti ricerche dell’Istat che stimano ad un milione e mezzo, circa, le donne vittime di violenza nel 2006. Giustamente, perché matematicamente parlando non potevano essere tutte marocchine o egiziane.
Poi la tua reporter d’assalto, ha anche mandato delle telecamere nascoste dentro le moschee per provare che sono covi di pericolosi terroristi di Al Qaeda e ci è riuscita benissimo. C’era l’Imam che predicava la violenza. Non ce l’ha fatto ascoltare, in puro stile della grande tradizione investigativa della TV commerciale italiana. Poi il giornale di al Qaeda fotocopiato e distribuito apertamente. Non ci è stato dato di ascoltare l’Imam, né di vedere chiaramente il contenuto del foglio. Ma fa niente, noi vi crediamo sulla parola.
Ad esempio, non ti chiedere: “perché questi personaggi continuano a colpire ancora anche dopo che i cacciatori di streghe siano passati al potere?” Non chiederti: “perché non si è fatto pulizia? Perché possono passare inosservate delle prediche pericolose fatte in un luogo pubblico, nel paese che batte tutti i record di pedinamenti, sorveglianze e intercettazioni telefoniche?”
Non interrogarti sull’uso mediatico e politico dell’integralismo dell’altro. “Che interesse abbiamo ad avere degli imam integralisti nelle nostre moschee??” Non serve. Ti metterebbe troppi dubbi nella testa. Noi abbiamo bisogno di certezze.
Ecco a proposito di certezze… Nonostante l’altissimo livello generale della trasmissione, qualche macchiolina di dubbio c’è stata. Ad esempio, che bisogno c’era di invitare la Signora De Laurentiis a parlare e a dire che la violenza sulle donne non ha limiti né di geografia, né di cultura e nemmeno (che scandalo!) di classe sociale. Poi c’è stata quella piccola sbavatura nell’inchiesta, il tutto era squisitamente centrato su “musulmani picchiatori di donne per natura o per prescrizione divina?”, quando nel servizio, una signora ha spiegato che ancora pochi anni fa tra gli immigrati meridionali le cose non erano diverse. Questa non doveva accadere, dovevate fermare quella signora o censurarla. Non è qui la questione. Non c’interessa se la povertà, la ghettizzazione e l’ignoranza provocano le stesse reazioni. C’interessa solo quello che fanno i marocchini e i musulmani. Meno male che la vostra reporter d’assalto ha messo le cose in chiaro. Nel palazzo dove c’è stato l’unico caso italiano segnalato, lei a ben precisato che lo stabile era abitato in maggioranza da Marocchini. E come si sa queste cose si propagano anche per contagio. Agli italiani che si dimostravano d’accordo con le pratiche maschiliste lei rispondeva: “non è perché magari siete meridionali…?” e sì, prossimità geografica e quindi maggiore rischio di contaminazione! Di fatti di fronte al degrado di un palazzo fatto vedere, lei individua subito le vere cause: “Lei è l’unico piemontese rimasto in questo palazzo??” Questo è il giornalismo incisivo, deciso, intuitivo, deduttivo, di cui hanno bisogno i nostri mezzi d’informazione!
Per confermare la veracità dei fatti citati nel video, c’era in studio una esperta della dottrina “noi-musulmani-siamocattivi-e-fatte-bene-a-civilizzarci-a-colpi-di-bombe-all’uranio”. Così si fa puntiamo sempre di più il dito sugli immigrati di provenienza musulmana, non facciamo altro che dire che sono tutti terroristi e vedrete che le nostre profezie, anche quelle più folli, si avvereranno
Ancora complimenti per l’ottimo lavoro tuo e della signora Maria Grazia Mazzola.
Tutto vero, tutto giusto. Veramente niente da dire. Solo forse sulla tempistica… È che voi arrivate un po’ in ritardo a queste considerazioni. C’è gente che non dice altro da anni. Vede cosa costa non leggere “La Padania”?